Come api al Favo

All’inizio sembra sempre difficile. Come api laboriose, si tesse a mano al telaio – (immagine da onlusilfavo.blogspot.it)

Anno laborioso per Lupolento. Abbiamo sempre dato un valore alla lentezza, come mezzo indispensabile per esplorare e capire il mondo. Ma la lentezza comporta pazienza, come quella di un’ape che, paziente e lenta, raccoglie nettare da tutti i fiori che incontra: che costanza, però!

Lentezza, pazienza e costanza, sono in netto contrasto con la tendenza fortemente cinetica delle esperienze che il mondo presente brucia in un attimo. E quando non siamo stati mai di corsa? Forse nella Preistoria, vorremmo mai tornare alla Preistoria? Ebbene si, torniamoci nella Preistoria, per imparare la tecnica della tessitura e sviluppare le tre doti delle api laboriose.

Ed ecco che, lentamente, piccole mani dispongono fili nell’ordito e intrecciano fili nella trama: nasce un piccolo racconto, il racconto della pazienza che, con il desiderio di riuscire e il tempo necessario, porta a perseguire la costanza.

La tessitura è da sempre considerata un’attività prettamente femminile; la mitologia e la letteratura antica ci restituiscono divine tessitrici, mitiche filatrici; le leggende popolari più recenti non forniscono versioni diverse circa il genere degli adepti a questa preistorica attività. Eppure basta gettare uno sguardo oltre i confini del mondo occidentale (il Mahatma Gandhi filava e tesseva), scartabellare tra la documentazione archeologica (l’antico Egitto vanta tessitori di rango) per capire che lo schema donna-tessitura non è proprio automatico.

Anche se oggi la tessitura è completamente meccanizzata, il prodotto e la storia rimangono sempre gli stessi: fili che si intrecciano nell’ordito e nella trama, il racconto si compie ancora, con mezzi moderni ma secondo l’antichissima tecnica messa a punto nella Preistoria da qualche genio che ha iniziato a incrociale fili: sopra e sotto e poi sopra e sotto, e così avanti fino ad ottenere tutto quanto l’uomo ha avuto bisogno per ripararsi dal freddo, proteggersi dal caldo, rendersi più attraente.

Grande invenzione la tessitura, un’attività pacifica, che si è realizzata senza violenza, prima di tutto intrecciando fili vegetali (all’inizio non è stato torto un pelo a nessuna pecora!).

Lentezza, pazienza, costanza e non violenza. Valori necessari al mondo, soprattutto quello contemporaneo.

Occorre diffondere la tessitura, e i valori che porta in dote per tutte le persone, di ogni genere. Come le bambine di lunedì scorso al Cred del Favo di Livraga-Borghetto, che, come piccole api laboriose, lente, pazienti, costanti e pacifiche, hanno portato a termine in circa due ore il loro pegno con la Preistoria, realizzando a telaio, da zero, un piccolo bracciale, un bracciale di pace.

Anna Maria Rizzi

Dedicato alla bambine del Cred Il Favo di Borghetto Lodigiano che hanno partecipato al nostro laboratorio sulla tessitura preistorica.

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